Un elettrodomestico è giunto alla fine del suo ciclo vitale. La cosa non è poi così difficile da immaginare o da vedere. Ed anche i motivi legati a questo non sono poi così difficili da immaginare, basterebbe che la nostra vecchia lavatrice dopo un tot di riparazioni decida di lasciare questa “valle di lacrime” e allora ci tocca comperarne una nuova.
Oppure che qualcuno ci regali l’ultimo modello di televisore a LCD, HD, con internet incorporato, schermo da 50 pollici, che legge i dvd o magari ce lo compriamo noi… e allora che fine fa il vecchio modello che sino a ieri usavamo?
La risposta a questa domanda può variare: lo si regala ad un amico, lo si tiene come dispositivo di scorta nel caso quello nuovo non funzioni più, lo si da ai mercatini dell’usato sperando che in un tempo ragionevole lo si venda oppure, soluzione drastica, ma non così impensabile, nel caso di un elettrodomestico “morto” lo si butta. In quest’ultimo caso potrebbe essere la soluzione più comune ma non di certo quella più giusta né sicuramente quella più ecologica.
In Italia abbiamo passato un lungo periodo di vacche grasse dal periodo dello sviluppo industriale e del boom economico fino a pochi anni fa. Questo sicuramente è stato importantissimo dal punto di vista economico per il nostro paese, ma allo stesso tempo non ci ha educato al risparmio e al rispetto per l’ambiente. Sappiamo benissimo che i rifiuti e gli aspetti ecologici di questa società e di questa economia sono strettamente legati fra di essi.
L’abitudine inquinante a non riparare gli elettrodomestici
Uno smaltimento errato dei dispositivi elettronici, che ovviamente includono qualsiasi tipo di elettrodomestico, costituisce un grave danno ambientale ed è per questo motivo che prima di decidere di buttare via un elettrodomestico, bisognerebbe valutare seriamente tutte le possibilità di riparazione.
Per farlo, basterebbe rivolgersi ad un tecnico riparatore di elettrodomestici affidabile, che possa darci delle indicazioni spassionate sulle possibilità e sull’economicità della riparazione del nostro frigorifero, lavatrice o lavastoviglie che sia. Se invece si decide al primo colpo di gettare via l’elettrodomestico solo perché, sotto sotto, desideriamo acquistarne uno più performante, dovremo come minimo responsabilizzarci sullo smaltimento corretto ed ecologico del nostro elettrodomestico!
Questo, detto in parole semplici, vuol dire sicuramente non piazzare la nostra lavastoviglie di fianco al bidone della spazzatura, nella speranza che qualche tecnico riparatore si impossessi dei pezzi e la smantelli gradualmente.
Smaltimento dei materiali degli elettrodomestici
In questo caso ci si rende colpevoli in una certa misura di inquinamento ambientale. Questo perché gli elettrodomestici sono fatti da materiale difficile da smaltire e a differenza di lattine, vetro, plastica o carta non hanno bidoni appositi in cui buttarli. Questa azione non tiene conto di altri fattori oltre l’inquinamento, tipo l’elemento risparmio. Il nostro vecchio elettrodomestico ha quasi sicuramente in se un tot di oro e argento, ma anche il rame e il ferro e altri tipi di metalli.
Come si può immaginare questi metalli non crescono nei prati, bisogna estrarli, lavorarli, adattarli eccetera con un tot di lavoro e spesa quindi perché buttarli dove capita invece di portarli nei centri di raccolta appositi dove possono venire trattati appropriatamente? Un’altra cosa forse poco conosciuta e che quando si compera un nuovo elettrodomestico si può consegnare il vecchio al rivenditore affinché lo gestisca appropriatamente.
Cercare sempre di riparare l’elettrodomestico
Con le dovute attenzioni e con le dovute riparazioni, un elettrodomestico può durare anche 20 anni. Immaginate l’impatto ambientale che questo causerebbe se tutti i consumatori e utilizzatori di elettrodomestici prestassero tanta attenzione al ciclo di vita del dispositivo, e quindi anche al rispetto dell’ambiente e all’aspetto ecologico della questione.
Questo processo nasce innanzitutto con la conoscenza approfondita delle indicazioni dei manuali del nostro frigorifero, o lavatrice in modo tale da poterlo utilizzare al meglio nelle sue funzionalità, senza operare forzature di alcun tipo o stress inutili alla macchina.
Il corretto utilizzo dell’elettrodomestico ci garantirà, in una certa misura, una differente longevità dell’apparecchio che tenderà a rompersi solamente per effetti del logorio dovuto agli anni. Ed è giusto che sia così.
È giusto telefonare al nostro tecnico riparatore per assistenza a Torino, ad esempio, per sostituire la pompa dell’acqua della lavatrice dopo migliaia e migliaia di lavaggi. Si potrebbe dire che quella pompa dell’acqua ha fatto il suo lavoro e adesso può andare a “riposare in pace”. Ma non si può dire altrettanto di tutti i componenti che hanno a che fare, ad esempio, con il telaio di una lavatrice, oppure il cestello o comunque tutte quelle parti meccaniche che non sono soggette più di tanto a inefficienze o blocchi meccanici.
Vi è mai capitato di dover buttare via una lavatrice che apparentemente sembra nuova solo perché un pezzo del motore non funziona più? O solo perché produce uno strano rumore quando fa la centrifuga, che magari un tecnico saprebbe risolvere in 20 minuti?
Il consiglio generale è quindi trovare un laboratorio di assistenza tecnica con dei tecnici riparatori affidabili, in grado di cambiare tutti pezzi con ricambi originali di qualità, in grado di operare dei prezzi onesti che facciano sempre diventare economico il processo di riparazione del nostro apparecchio.
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